INTERROGAZIONE n. 217 del 01/03/2024
Riapertura dell'ospedale "Guido Chidichimo" di Trebisacce con la configurazione di Ospedale di Base

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
Premesso che: la sentenza n. 2151 del 27 aprile 2015 del Consiglio di Stato (III Sezione Giurisdizionale) ha annullato il decreto 22 ottobre 2010 n. 18 del Presidente della Giunta regionale della Calabria in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, nella parte in cui è stata disposta la riconversione dell’Ospedale Generale di Base “Guido Chidichimo” di Trebisacce in ospedale distrettuale, si è disposta la trasformazione del predetto ospedale in CAPT (Centro di Assistenza Primaria Territoriale) o “casa della salute” e la mancata attribuzione di 50 posti letto, mentre il Pronto soccorso è stato trasformato in PPIr (Punto di Primo Intervento rafforzato) e ne è stata sospesa l’attività di cardiologia;
la successiva sentenza n. 5763 del 18 dicembre 2015 del Consiglio di Stato, preso atto dell’inerzia delle Amministrazioni intimate, e, comunque, del contenuto sostanzialmente elusivo degli atti successivamente adottati, ha dichiarato l’obbligo del Commissario ad acta per il piano di rientro, con l’ausilio eventuale dell’ASP di Cosenza, ciascuno per quanto di propria competenza, di dare esecuzione alla sentenza n. 2151, adottando le consequenziali misure idonee a ripristinare la piena tutela del diritto alla salute degli abitanti del Comune di Trebisacce e del relativo distretto, nel rispetto degli standard sanitari a tutela dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), i quali con riferimento alla tempestività e prossimità dei ricoveri fissano in 60 minuti i tempi di percorrenza per raggiungere il più vicino presidio ospedaliero (HUB, Spoke o ospedale generale);
la sentenza n. 3277 del 31 maggio 2018 del Consiglio di Stato ha assegnato, stante l’affermata protratta inerzia, al Commissario ad acta per il piano di rientro e all’Azienda Sanitaria Provinciale un termine ultimo e inderogabile per completare il processo inteso a riattivare l’ospedale di Trebisacce secondo uno standard minimo di efficienza che garantisca almeno un accettabile livello dei LEA nel territorio di interesse;
la sentenza n. 87 del 7 gennaio 2020 del Consiglio di Stato, visto che il Commissario ad acta per l’attuazione del Piano e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza non avevano dato ancora attuazione ai tre giudicati precedenti, ha nominato un commissario ad acta per dare integrale attuazione ai citati provvedimenti giurisdizionali;
nella relazione del 17 aprile 2019 il Responsabile dell’attuazione della riorganizzazione della struttura di Trebisacce ha elencato le attività già espletate e quelle da espletare per ripristinare la funzionalità del presidio ospedaliero di Trebisacce. Con successivi provvedimenti il Commissario ad acta designato in forza della sentenza n. 87/2020 del Consiglio di Stato ha comunicato al Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari e all’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza gli importi necessari per fare in modo che il presidio ospedaliero di Trebisacce acquisisca tutti i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi richiesti dalla vigente normativa nazionale e regionale per il conseguimento dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamento istituzionale, tramite interventi riguardanti l'adeguamento staticofunzionale architettonico, l’impiantistica e l’acquisizione delle risorse umane e materiali per riattivare l’ospedale, con priorità per quelle destinate a fronteggiare gli interventi sanitari di primo soccorso ed emergenza;
l’ordinanza n. 1369 del 15 febbraio 2021 del Consiglio di Stato, emessa a chiarimenti chiesti dal Commissario ad acta designato in forza della sentenza n. 87/2020 del Consiglio di Stato, ha ribadito che l’ospedale Guido Chidichimo deve essere urgentemente riattivato e, con riferimento ai poteri del Commissario ad acta, che “egli è investito di tutti i poteri necessari ad assicurare il materiale reperimento delle somme necessarie, anche mediante apposite variazioni nei capitoli del bilancio, ove ritenute coerenti con l'espletamento dell'incarico, ed a provvedere alla adozione di tutti i provvedimenti conseguenti, anche in deroga alle norme che disciplinano la competenza alla loro emanazione”, che “egli deve provvedere sia all'allocazione della somma in bilancio, ove manchi un apposito stanziamento, sia all'espletamento delle fasi di impegno, liquidazione, ordinazione e pagamento della spesa, sia al reperimento materiale della somma, con la precisazione che l'esaurimento dei fondi di bilancio o la mancanza di disponibilità di cassa non costituiscono legittima causa di impedimento all'esecuzione del giudicato, dovendo il predetto organo straordinario porre in essere tutte le iniziative necessarie per rendere possibile l’esecuzione” e che “pertanto, in caso di insufficienza della provvista sul pertinente capitolo di bilancio, il Commissario ad acta può prelevare le somme da qualsiasi altro capitolo di spesa regionale o statale, scelto a sua discrezione secondo il criterio di buona amministrazione, anche modificando le priorità di spesa precedentemente stabilite”. Considerato che: il Decreto del Commissario ad acta n. 64 del 5 luglio 2016 “P.O. 2016-2018 - Intervento 2.1.1. - Riorganizzazione delle reti assistenziali - Modifica ed integrazione DCA n. 30 del 3 marzo 2016”, insieme alle successive delibere n. 2 e 3/2021, ha disposto la riapertura dell’ospedale di Trebisacce per dare attuazione alla Sentenza del Consiglio di Stato n. 2151/2015;
il Decreto del Commissario ad acta n. 198 del 12 luglio 2023 “Modifica e integrazione DCA n.64/2016 - Riorganizzazione della Rete ospedaliera, della rete dell'emergenza urgenza e delle reti tempo-dipendenti” ha riconosciuto il diritto alla riapertura dell’ospedale Guido Chidichimo, rimodulando la configurazione definita con il DCA 64/2016 sulla base della deliberazione n.3/2021 del Commissario ad Acta e specificando che “il set assistenziale previsto per la parte concorrente ospedaliera (Presidio) è destinato a focalizzarsi su specialità chirurgiche caratterizzate da elevati tassi di mobilità passiva anche attraverso adozione di modelli gestionali innovativi”. Tenuto conto che: per come emerso dall’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe, riferito all’anno 2021, la Calabria ha speso 289 milioni per la mobilità sanitaria, registrando il dato peggiore di tutta Italia assieme alla Campania. Questo dato è confermato dal riparto del fondo sanitario 2023, riferito alle dinamiche registrate nel 2022, che per la nostra regione sottrae risorse per ben 252 milioni di euro quale saldo della mobilità interregionale. I calabresi sono costretti a curarsi al di fuori dei propri confini regionali e questa migrazione continua a pesare come un macigno sui conti sanitari. Una parte consistente delle risorse assegnate alla Calabria con il riparto del fondo sanitario servono a pagare i debiti che la Calabria ha contratto verso ospedali e cliniche private di altre regioni;
il Guido Chidichimo di Trebisacce è un ospedale “di frontiera”, essenziale per dare risposte ai residenti dell’alto Ionio cosentino e fermare l’emorragia di risorse economiche causata dalla mobilità passiva. I calabresi di questa vasta area preferiscono recarsi all’ospedale di Policoro, considerato che il nuovo ospedale della Sibaritide è ancora lontano dall’apertura e gli ospedali di Corigliano e Rossano hanno gravi carenze di personale. Preso atto che: l’ospedale Guido Chidichimo continua ad avere, tutt’oggi, una persistente situazione di radicale carenza dei servizi di emergenza sanitaria e, pertanto, si protrae una sostanziale e gravissima non attuazione di un giudicato risalente a nove anni orsono, che ha previsto per questo presidio la configurazione di Ospedale Generale di Base di cui al D.M. 70/2015;
nell’ottica programmatoria regionale, come anche specificato nel DCA 198/2023, il presidio ospedaliero di Trebisacce va considerato come sede privilegiata per fornire prestazioni nell’area delle patologie a più elevata mobilità passiva;
l’inerzia che finora ha caratterizzato gli organi statali e regionali che dovevano agire e non l’hanno fatto, ha creato e continua a creare gravi danni a tutti i calabresi dell’alto Ionio cosentino, privi di punto di riferimento sanitario ed esposti ad un rilevante vulnus dei propri diritti costituzionalmente protetti, nonché all’economia regionale, costretta a pagare il conto salatissimo dell’emigrazione sanitaria. Tutto ciò premesso e considerato INTERROGA il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
se e come intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria per riaprire definitivamente l’ospedale Guido Chidichimo di Trebisacce con la configurazione di Ospedale Generale di Base e le rispettive collocazioni giuridiche, organizzative e funzionali, in linea con le sentenze e le ordinanze del Consiglio di Stato.

Allegato:

01/03/2024
D. TAVERNISE